Archivi di persone

Lucio Mario Luzzato

1936-1986 con documenti di data anteriore

Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Lucio Mario Luzzatto nacque a Milano il 5 luglio 1913. Fin dalla prima giovinezza fu educato a sentimenti antifascisti dal padre Fabio, avvocato e professore universitario di diritto coloniale, che, apertamente ostile al fascismo, alla fine del 1931 venne dispensato dal servizio per non aver prestato il giuramento richiesto dal regime ai professori universitari. Studente al liceo Manzoni, nel 1929 tramite il fratello maggiore Dino entrò in contatto con il gruppo milanese di Giustizia e libertà, nelle cui fila conobbe Rodolfo Morandi che lo avvicinò a posizioni socialiste; iscritto alla facoltà di giurisprudenza, nel maggio 1931 partecipò alle manifestazioni studentesche di solidarietà con Arturo Toscanini, vittima a Bologna della violenza fascista. Successivamente si laureò anche in filosofia. Nel 1932 con Morandi e con il comunista Borletti cominciò la pubblicazione di «Fronte rosso», foglio clandestino unitario. Nel 1934 fu tra coloro che osteggiarono il tentativo dell'ex sindaco socialista di Milano, Filippo Caldara, di avviare una forma di collaborazione tra intellettuali e dirigenti delle vecchie organizzazioni socialiste, analogo al centro e alla rivista «I Problemi del lavoro», di Rigola e D'Aragona. Nell'estate del 1934 fu tra i partecipanti alla riunione di Via Telesio (Milano) nella quale venne decisa la costituzione di un centro interno socialista. Attivo dirigente del centro interno, vicino alle posizioni di Morandi, collaborò assiduamente al «Nuovo Avanti» e a «Politica socialista». Nell'estate del 1936 espatriò per la prima volta e nell'aprile 1937 fu arrestato insieme a Morandi e ad altri dirigenti del fronte unitario antifascista milanese. Deferito al Tribunale speciale perla difesa dello Stato, fu assolto per insufficienza di prove, ma condannato a 5 anni di confino, che scontò a Belvedere Marittima presso Cosenza e a Polla in Lucania. Terminato il periodo di confino il 24aprile 1942, tornò a Milano dove riprese i rapporti politici con i compagni. Nel gennaio 1943 fu con Basso e Bonfantini tra i promotori del Mup che rappresentò nel comitato delle opposizioni e nei contatti con la direzione del partito socialista a Roma, fino alla confluenza di questo nel Psiup. Dopo 1'8 settembre, non essendo riuscito ad unirsi ai militari sbandati della Val d'Intelvi, impossibilitato a rientrare a Milano, raggiunse la Svizzera dove lavorò nella delegazione del Clnai all'estero, ricoprendo per un breve periodo la carica di segretario. Rientrato in Italia, dopo la liberazione svolse funzioni dirigenziali prima nel Psiup, in seguito nel Psi. Ira il 1945 e il 1948 dir esse per qualche tempo l'ufficio stampa e propaganda della direzione e ricoprì ispettore del partito; dal gennaio 1947 al giugno 1948 fu membro della direzione e dell'esecutivo. Dopo un periodo di assenza dalla vita politica attiva per motivi di studio, rientrò in direzione nel maggio 1949 assumendo l'incarico di segretario. Dal luglio 1949 entrò a far parte della commissione enti locali. Rimase membro della direzione sino al febbraio 1957, ricoprendo anche l'incarico di responsabile della commissione quadri. Rieletto nella direzione socialista nel 1963, al XXXV congresso, nel gennaio 1964 fu tra i promotori della ricostituzione del Psiup della cui direzione fece parte come responsabile della sezione internazionale fino al 1972 quando con la maggioranza del partito entrò nel Pci. Membro della Consulta nazionale, partecipò alla commissione speciale per la legge elettorale e per i referendum. Nello stesso periodo fu membro della commissione di studio per la riorganizzazione dello Stato del Ministero della costituente. Fu eletto deputato nella I legislatura repubblicana in successione ad altro parlamentare. Venne rieletto deputato nella circoscrizione Venezia-Treviso nel 1953, nel 1958, nel 1963 e nel 1968. Dal 1968 al 1972 fu nominato vicepresidente della Camera dei deputati. Membro della presidenza della Lega per le autonomie e i poteri locali, fu direttore de «Il Comune democratico». Nel giugno 1972 abbandonò tutte le cariche politiche, essendo stato eletto nel Consiglio superiore della magistratura. Attento ai problemi internazionali sin dal 1950, venne eletto nel comitato di presidenza del Consiglio mondiale della pace nel 1955; fu vicesegretario del comitato permanente per la lotta contro il colonialismo nel Mediterraneo e presidente del Cilteco fin dalla fondazione. Strenuo difensore del rispetto dei diritti umani e convinto sostenitore della pacifica convivenza tra i popoli, fu legato da rapporti di lavoro e di amicizia ai dirigenti dei movimenti di liberazione di tutto il mondo e fu tra gli animatori del movimento di solidarietà con i popoli in lotta delle colonie portoghesi. Morì a Roma il 4 ottobre 1986 al ritorno da un viaggio in Corea.

Storia archivistica

Il fondo è costituito da due versamenti. Il primo, effettuato da L. nel settembre 1976, è stato ordinato successivamente per materie, mentre i periodici facenti parte del fondo sono stati collocati nella biblioteca della Fondazione. Questa prima sezione consta di 211 fascicoli e 2 scatole. Il secondo versamento venne fatto, per volontà testamentaria di L., dalla vedova Giuseppina, nel 1988. La seconda sezione è formata da 453 fascicoli che integrano, in larga misura, i materiali del primo versamento. Data la notevole diversità tipologica del materiale documentario conservato - testimonianza dei molteplici percorsi e interessi politico-professionali di L. - nella descrizione seguente, per le prime quattro serie è stato rispettato lo schema utilizzato per gli archivi di persone; per le altre si è preferito adottare un criterio tematico cronologico.

Note

Stato di lavorazione: ordinato e consultabile
Schede a cura di Maria Luisa Righi e Chiara Daniele.
0 documenti in banca dati