Archivi di persone

Francesco Saverio Nitti

1915 - 1939

Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Francesco Saverio Nitti nacque a Melfi (Potenza) il 19 luglio del 1868 da una famiglia della piccola borghesia di provincia. Nel 1883 si trasferì a Napoli dove frequentò il liceo. Grazie alle borse di studio e all'attività di pubblicista - risale a questi anni la sua collaborazione alla «Rassegna settimanale» - poté intraprendere gli studi universitari e nel 1891 si laureò in giurisprudenza. Dal 1892 fu professore di economia politica all'Università di Napoli; nel 1894 fondò con L. Roux la rivista «Riforma sociale». Nel 1904 venne eletto deputato nelle liste radicali del collegio di Muro Lucano e nel 1906 ebbe un ruolo direttivo nella commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni dei contadini nelle province meridionali e della Sicilia. N. concentrò la sua attività di uomo politico e di studioso sui problemi economici e sociali del Mezzogiorno e sulle questioni di politica tributaria e finanziaria che egli considerava il principale ostacolo ad un equilibrato sviluppo tra Nord e Sud del paese. Dal 1911 al 1914 ricoprì l'incarico di ministro dell'agricoltura, industria e commercio nel quarto gabinetto Giolitti. Nel 1917, dopo la disfatta di Caporetto, entrò a far parte del gabinetto Orlando, con la carica di ministro del tesoro. Fu presidente del consiglio nel 1919-1920. In questi stessi anni partecipò alle conferenze di Londra, Parigi e Sanremo, nel corso delle quali si batté per un ritorno alla normalità nei rapporti internazionali e per la ripresa dei rapporti commerciali con la Russia sovietica. Fu oppositore del fascismo; nel novembre 1923, in seguito all'assalto delle squadre fasciste alla sua abitazione romana, decise di lasciare l'Italia. Dal giugno del 1924 al dicembre del 1925 visse a Zurigo, poi, fino al 1943 in Francia, svolgendo un intensa attività antifascista. Qui, nell'agosto del 1943 venne prelevato dalla sua abitazione dalle SS e fu deportato in Tirolo. Nel maggio del 1945 venne liberato dall'esercito francese e nel luglio rientrò in Italia. Candidato dell'Unione democratica nazionale, alle elezioni del 2 giugno 1946 fu eletto all'Assemblea costituente; successivamente nel 1952 fu promotore di un ampio movimento democratico e, in occasione delle elezioni amministrative di Roma del 1952, fu alla testa della Lista cittadina. Morì il 20 febbraio 1953.

Storia archivistica

Le carte, conservate in originale presso l'Archivo naciònal Republica de Cuba, furono riprodotte in copia e prelevate da Francesco Barbagallo che provvide a consegnarle alla Fondazione Istituto Gramsci nel 1984.

Ambiti e contenuto

Sono inoltre presenti alcuni documenti originali donati dalla figlia di N. allo stesso Barbagallo. Si tratta di 63 lettere inviate da Nitti a Oreste Ferrara, suo allievo divenuto importante uomo politico a Cuba. A queste sono allegati documenti sulla costituzione della Fondazione Nitti e della biblioteca di Melfi e sul progetto di edizione nazionale delle sue opere. È inoltre presente il manoscritto L'Urss e l'Italia. Il tentativo di soffocamento della Russia bolscevica e l'azione dell'Italia nel 1919-1920.

Riferimenti bibliografici

Edizione nazionale delle opere di Francesco Saverio Nitti, Roma-Bari, Laterza, 1958-,voll. 18 F. Barbagallo, Francesco S. Nitti, Torino, Utet, 1984.

Note

Scheda a cura di Patrizia Gabrielli.
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