Archivi di persone

Stefano Schiapparelli

1930 - 1984

Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Nasce ad Occhieppo Inferiore, in provincia di Vercelli, il 28 ottobre 1901. Negli anni '20 comincia a lavorare alla Rivetti di Biella come apprendista fabbro. Dopo il servizio militare aderisce al Partito comunista d'Italia e, ormai disoccupato e sempre più oggetto di aggressioni squadriste, decide di emigrare in Francia, dove viene eletto segretario dei comunisti di lingua italiana che lavoravano nel distretto tessile di Vienne-Isère, nel Delfinato. Nel 1924 si trasferisce a Parigi, rimanendovi fino al 1931, dove ricopre compiti organizzativi tra i fuoriusciti e i lavoratori italiani. A causa di questa attività viene espulso e si rifugia in Svizzera, Belgio e Lussemburgo. Tornato a Parigi, lavora a «La Vie Proletarienne» e, nel 1933, dirige i Gruppi italiani nella zona Sud di Parigi. Soggiorna a Mosca per due anni dove frequenta la Scuola Leninista.
Tornato in Francia da clandestino, con il nome di battaglia di Willy, si reca successivamente in Canada e poi a New York dove viene arrestato per aver fornito generalità e documenti falsi. Trascorre in carcere cinque mesi e poi viene espulso verso la Francia. Durante la guerra civile spagnola lavora per l'Unione Popolare Italiana. Nel 1940 viene di nuovo arrestato e carcerato per sei mesi in un carcere francese. Tornato in libertà nel 1941 assieme a Giorgio Amendola, coordina il trasferimento nel sud della Francia dell'ufficio estero del Pci.
Nel 1942 viene ancora arrestato e resta per 21 mesi nel carcere di Nimes, riuscendo ad evadere solo nel febbraio del 1944, aiutato da antifascisti della zona.
Tornato in Italia nel luglio del 1944, partecipa alle azioni delle Brigate Garibaldi in Emilia Romagna e poi in Veneto, dove è nominato membro del Triumvirato insurrezionale.
Dopo la Liberazione, Schiapparelli viene nominato successivamente segretario delle federazioni del Pci di Novara, Vicenza e Biella.
All'VIII congresso del Pci (Roma, 8-14 dicembre 1956) è eletto nella Commissione centrale di controllo e, negli ultimi anni della sua vita, sarà membro del Collegio centrale dei probiviri.
Muore a Roma il 18 luglio 1985.

Storia archivistica

La carte di Schiapparelli fanno parte degli Archivi del Partito comunista italiano versati alla Fondazione Istituto Gramsci nel 1996.

Ambiti e contenuto

Conservano materiale relativo all'attività di Partito di S., carte personali e documentazione relativa al periodo clandestino.

Riferimenti bibliografici

STEFANO SCHIAPPARELLI, Souvenirs litteraires... et autres, Montaigne, Paris 1925 Id., Una lettera del compagno Stefano Schiapparelli segretario della Federazione, ad un amico, simpatizzante del nostro partito, Soc. Coop. Tip. Operai, Biella 1952 Rapporto del segretario della Federazione provinciale di Vicenza Stefano Schiapparelli alla Conferenza provinciale (Vicenza, 12-13 luglio 1952), Arti grafiche delle Venezie, Vicenza 1952 STEFANO SCHIAPPARELLI, Ricordi di un fuoruscito, Edizioni del Calendario, Milano 1971.

Note

Stato di lavorazione: da ordinare; in consultazione.
Scheda a cura di Gianni Venditti.