Archivi di persone

Emilio Sereni

1907 - 1977

Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Emilio Sereni nacque a Roma il 13 agosto 1907 da Samuele e Alfonsina Pontecorvo. Terminati gli studi liceali si iscrisse all'Istituto superiore agrario di Portici, dove si laureò giovanissimo con una tesi sulla colonizzazione ebraica della Palestina. Tra il 1927 e il 1930 frequentò gli ambienti culturali legati a Benedetto Croce e Giustino Fortunato e si accostò alla lettura dei classici del marxismo. Nel 1928 sposò Xenia Silberberg, figlia di due socialisti rivoluzionari russi, che gli diede tre figlie. Tra la fine del 1929 e il 1930 costituì con Manlio Rossi Doria ed Eugenio Reale un'organizzazione clandestina comunista a Napoli; nel gennaio 1930 entrò in contatto con il centro estero del Pcd'I a Parigi. Rientrato in Italia fu arrestato insieme a Rossi Doria nel novembre 1930 e condannato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato a 15 anni di reclusione. In carcere conobbe operai e dirigenti comunisti e con essi discusse i risultati delle sue ricerche sul capitale finanziario e la questione agraria, proseguì gli studi di economia e di storia dell'agricoltura, approfondì lo studio della linguistica generale e delle lingue straniere. Amnistiato dopo 5 anni di carcere, nel 1936 fu chiamato dal centro estero del partito a Parigi, dove lavorò come redattore capo de «Lo Stato operaio» e come responsabile culturale del partito. Nello stesso anno entrò a far parte del Cc. Nel 1941 organizzò il lavoro antifascista fra le truppe di occupazione italiane a Nizza e pubblicò il giornale «La Parola del soldato». Arrestato nel giugno 1943 e ricondotto in Italia venne condannato a 18 anni di reclusione dal Tribunale straordinario di guerra. Dopo due tentativi di evasione, fu nuovamente arrestato e consegnato nel braccio della morte delle SS di Torino, dove rimase per 7 mesi fino alla fortunata evasione dell'agosto 1944. Con Luigi Longo rappresentò il partito nel Clnai, venne nominato presidente del Cln per la Lombardia e poi della giunta di governo per la Lombardia. Insieme a Merzagora e Morandi diresse la commissione economica del Clnai. Eletto all'Assemblea costituente e membro della Consulta nazionale, fu chiamato a Roma come ministro dell'assistenza post-bellica e poi come ministro dei lavori pubblici negli ultimi due governi di unità nazionale presieduti da De Gasperi. Eletto in Parlamento nel 1948 vi rimase ininterrottamente per quasi un trentennio sino al 1972. Al V congresso del Pci fu eletto membro del Cc e della direzione. Dopo l'esperienza governativa diresse per alcuni anni il lavoro culturale nel partito. In questo periodo si dedicò allo studio dello sviluppo storico della cultura contadina in Italia e raccolse un'antologia di canti tradizionali; orientò quindi i suoi interessi sul problema dei rapporti tra città e campagna e sulle fasi più antiche della storia agraria italiana e pubblicò il volume Comunità rurali nell'Italia antica (Roma, Edizioni Rinascita, 1955). Proseguirono inoltre i suoi studi sulla storia del paesaggio agrario, esposti nel volume Storia del paesaggio agrario italiano (Bari, Laterza, 1961). Dal 1954 al 1956 S. ebbe un ruolo attivo nel movimento mondiale dei Partigiani della pace; nel 1955 successe a Ruggero Grieco alla presidenza dell'Alleanza nazionale dei contadini. Nel 1960 conseguì la libera docenza in storia dell'agricoltura. Nel 1966 assunse la presidenza del comitato scientifico dell'Istituto Alcide Cervi. Morì a Roma il 20 marzo 1977.

Storia archivistica

In un primo testamento S. aveva destinato la sua biblioteca e le sue carte all'Istituto Gramsci. In seguito alla costituzione dell'Istituto Alcide Cervi, stabilì di donare i libri e le carte che riguardavano i suoi studi sul mondo rurale a quest'ultimo, mentre la corrispondenza e il restante materiale fu versato all'Istituto Gramsci.

Riferimenti bibliografici

I giorni della nostra vita, Roma, Edizioni di cultura sociale, 1955 Istituto Alcide Cervi, Bibliografia degli scritti di Emilio Sereni, Firenze, Olschki,1987 C. Sereni, Il gioco dei regni, Firenze, Giunti, 1993.

Unità di descrizione collegate

Attualmente l'Istituto Cervi conserva: la biblioteca privata; materiale di documentazione, a stampa, su agricoltura (cartelle 405, 1773-1977) e su altri temi (cartelle 1657, 1854-1977), diviso per argomenti e ordinato alfabeticamente; lo schedario bibliografico personale.
Per quanto concerne la documentazione archivistica è conservato presso l'Istituto Cervi il seguente materiale: illustrazioni di storia agraria (bb. 4 con materiale di documentazione), note e appunti (bb. 9 con carte di lavoro e note bibliografiche manoscritte su argomenti vari ordinate per voci dallo stesso S.), carte relative al Pci (bb. 4 contenenti 121 documenti, 1953-1963). In quest'ultima serie sono raccolti documenti dattiloscritti, spesso privi di data e del nome dell'autore, relativi all'attività provinciale e regionale del Pci; materiali preparatori e tesi per l'VIlI, IX, X congresso; documenti prodotti dalla direzione e altri organismi. Si segnala la minuta manoscritta di Togliatti, Elementi per una dichiarazione programmatica (Roma, 1956) e l'intervento di S. all'VIlI congresso del Pci. La parte donata all'Istituto Gramsci, ordinata cronologicamente dallo stesso S., pervenne nel 1975.

Note

Stato di lavorazione: ordinato, consultabile.
Strumenti di ricerca: inventario a stampa.
Scheda a cura di Beatrice De Gerloni.
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