Archivi di persone

Giacinto Menotti Serrati

1872 - 1926 con documenti di data anteriore

Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Giacinto Menotti Serrati nacque a Spotorno (Savona) il 25 novembre 1872 da Giacinto e Caterina Brunengo. Socialista sin dal 1892, partecipò nel 1893 al congresso nazionale socialista di Reggio Emilia e a quello internazionale di Zurigo. Tra il 1893 e il 1897, colpito da arresti e condanne, fu costretto a riparare all'estero. Nel 1899 si stabilì in Svizzera, dove collaborò all'«Avvenire del lavoratore» e militò nell'Unione socialista di lingua italiana, di cui divenne segretario nel 1900.
Nel 1902 si trasferì negli Stati Uniti e diresse a New York il settimanale socialista «Il Proletario». Nel 1903 fu coinvolto a Barre in un oscuro episodio, in cui venne ucciso un anarchico, e fu accusato di esserne moralmente responsabile. L'anno seguente ritornò in Svizzera dove assunse la direzione dell'«Avvenire del lavoratore» e la segreteria generale del Psi. Nel 1911 rientrò in Italia e l'anno successivo si stabilì a Venezia dove diresse «Il Secolo nuovo» e fu eletto segretario della locale Cdl. Nel 1914 al congresso di Ancona fu eletto membro della direzione del Psi e nel novembre dello stesso anno fu chiamato alla direzione dell'«Avanti!». Membro della delegazione italiana del Psi alla conferenza di Zimmerwald nel 1915, l'anno seguente, alla seconda conferenza a Kienthal, si accostò alle posizioni di Lenin.
Processato per tradimento e condannato a 3 anni e 6 mesi di carcere per la sua partecipazione ai moti di Torino, tornò in libertà nel febbraio 1919. Nello stesso anno sulle colonne dell'«Avanti!» e sulla nuova rivista «Comunismo» egli sostenne l'adesione del Psi alla Ic. Nel 1920 al II congresso dell'Ic entrò in contrasto con Lenin sulla questione dell'espulsione dei riformisti.
Al congresso di Livorno nel 1921 rimase fermo sulle sue posizioni. Nel 1922 maturò la svolta di S. che aderì alla frazione terzinternazionalista, nello stesso anno insieme a Maffi, Romita, Garruccio e Tonetti rappresentò il Psi al IV congresso dell'Ic. Tornato in Italia nel 1923 fu arrestato dalla polizia fascista e liberato dopo alcuni mesi di carcere. Alla fine dell'estate la frazione terzinternazionalista fu espulsa dal Psi e S. aderì al Pcd'I nel 1924, al V congresso
dell'Ic. Eletto membro del Cc, gli venne affidata la direzione di «Sindacato rosso» e fu animatore del lavoro sindacale nel partito. Membro delle commissioni sul problema della riorganizzazione della classe operaia italiana e sul programma del partito per il congresso di Lione, intervenne al congresso appoggiando la linea di Gramsci in polemica con Bordiga.
Nell'aprile 1926 ricevette da Togliatti l'incarico di rappresentare il comitato esecutivo dell'Ic alla conferenza del Partito comunista portoghese.
Morì ad Asso (Como) il 10 maggio 1926 stroncato da un infarto mentre si recava ad una riunione clandestina del Cc.

Storia archivistica

I documenti vennero consegnati dal rappresentante del Pcd'I presso l'Ic, Egidio Gennari, al Museo della rivoluzione di Mosca nel maggio 1927. Tali originali si trovano tuttora a Mosca presso il Centro russo per la conservazione e lo studio dei documenti della storia contemporanea. I microfilm furono spediti nel 1953 alla direzione del Pci che li destinò all'Istituto Gramsci.

Unità di descrizione collegate

Una parte delle carte - con un epistolario che copre quasi l'intero arco dell'attività politica di S., fotografie e documenti relativi alla attività sindacale svolta tra il 1924 e il 1926 - si trova presso l'Archivio centrale dello Stato.

Note

Il materiale è parzialmente ordinato.
Stato di lavorazione: ordinato; consultabile.
Scheda a cura di Beatrice De Gerloni.