Archivi di persone

Renzo Laconi

24 aprile 1926 - 09 luglio 1977

Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Renzo Laconi nacque a Sant'Antioco (CA) il 13 gennaio 1916 da genitori insegnanti, entrambi di origine nuorese. Il padre Arturo, socialista, morì in guerra nel 1917. Esentato dal pagamento delle tasse scolastiche in quanto orfano di guerra, Laconi si avvicinò da adolescente allo studio della giurisprudenza, della letteratura e della lirica seguendo le orme del padre Arturo, maestro e poeta dilettante. Conseguì la laurea in filosofia presso l'Università di Cagliari nel 1939 e si trasferì a Firenze nel 1942, dove aderì al Partito Comunista Italiano, iniziando la militanza nell'organizzazione clandestina. Nel gennaio 1943 rientrò in Sardegna per assolvere gli obblighi militari e fu affidato al 408° battaglione costiero di Cagliari. All'interno dell'esercito svolse attività di propaganda antifascista, mantenendo i contatti con i compagni fiorentini e promuovendo le attività del partito all'interno degli ambienti intellettuali e antifascisti a lui noti nel cagliaritano. Una volta congedato, Laconi fu nominato commissario della Federazione Comunista di Sassari e membro del locale Comitato di Liberazione. Promotore dell'autonomia delle regioni insulari, portò la questione sarda alla Consulta Regionale e dal 1946 all'Assemblea Costituente, dove entrò a far parte della "Commissione dei 75" e del "Comitato dei 18", la prima incaricata di elaborare e proporre il progetto di Costituzione, l'altro di redigere la carta costituzionale. Il suo lavoro alla Costituente non si limitò ai problemi dell'ordinamento regionale, ma toccava anche argomenti di carattere teorico generale e di ordine giuridico-istituzionale, come ad esempio il principio di sovranità popolare nel nuovo ordinamento giuridico dello Stato. Stretto collaboratore e uomo di fiducia di Palmiro Togliatti, Laconi ne accolse presto l'esortazione alla rivendicazione autonomistica rivolta al popolo sardo, facendone la propria battaglia politica. Venne eletto alla Camera il 18 aprile 1948 dove restò in carica per le seguenti quattro legislature, divenendo dapprima segretario e quindi vicepresidente del Gruppo Comunista. Nel 1960 entrò nel Comitato Centrale del PCI e alla V Conferenza Regionale del partito, tenutasi a Cagliari, venne eletto segretario regionale per la Sardegna, dopo il forte calo dei consensi accusato dal PCI alle elezioni regionali del 1957. Mantenne l'incarico fino al 1963, quando gli subentrò Umberto Cardia. Il suo nome resta tutt'ora legato al dibattito sul Piano di Rinascita della Sardegna, progetto di rivalutazione dell'economia sarda all'interno di una più ampia serie di iniziative per la ripresa dell'economia dell'Italia meridionale. Morì a Catania il 29 giugno 1967 durante la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale siciliano.


 

Storia archivistica

Dopo la morte di Laconi, le carte rimasero in possesso della madre, Maria Casano. Laconi stesso aveva manifestato la volontà di lasciare le carte alla Fondazione alla morte della madre. La sig.ra Casano manifestò la volontà di donarle alla Fondazione, come attestato dalla comunicazione del 9 luglio 1988 trasmessa alla Fondazione dalla Soprintendenza Archivistica. Un primo elenco delle carte è stato redatto su incarico della Fondazione da Gabriele D'Autilia nel 1989, dal quale emergono tre tipologie di documenti: quaderni di appunti per un progetto di storia della Sardegna, tre saggi dattiloscritti sulla storia sarda (pubblicati nel 1989 da Umberto Cardia in Renzo Laconi, la Sardegna di ieri e di oggi. Scritti e discorsi 1945-1967) e 52 fascicoli di appunti, interventi e lettere di argomento politico. Nel 2011, Maria Luisa Di Felice, in previsione della donazione alla Fondazione, redasse un nuovo elenco più dettagliato, dal quale l'archivio risulta composto da 54 fascicoli e 99 quaderni. Nell'elenco del 2011 mancano alcuni dei documenti segnalati nell'elenco del 1989: si tratta di quaderni, fotografie, lettere della madre, dattiloscritti e fascicoli riguardanti questioni fiscali, la casa e l'arredamento, probabilmente rimasti in possesso degli eredi.


Al momento della donazione, la maggior parte delle carte risultava raccolta in fascicoli con titoli originali. Ad eccezione dei fascicoli contenenti documentazione miscellanea, tutte le unità archivistiche sono state, naturalmente, mantenute integre, ordinate cronologicamente al loro interno e divise nelle sette serie. Nei casi in cui mancava il titolo originale, è stato attribuito un titolo archivistico, come nel caso dei fascicoli Studi ed insegnamentoScritti e corrispondenza e Ciclostilati. La numerazione dei fascicoli è progressiva nell'intero fondo. Per ogni fascicolo sono stati rilevati il titolo, gli estremi cronologici, il contenuto e l'eventuale presenza di sottofascicoli. Sono stati indicizzati i nomi di persona e degli enti segnalati nell'inventario. Pochi gli interventi di condizionamento risultati necessari, solo per qualche fascicolo più usurato. La presenza di alcuni fascicoli intestati con l'indicazione dell'anno lascia supporre che Laconi fosse intenzionato ad ordinare le proprie carte cronologicamente. Si segnala che il fascicolo originale "1960, VII-XII" non è stato considerato nel nuovo inventario perché vuoto. La descrizione del contenuto è stata svolta a livello analitico e per l'inventariazione informatizzata è stato utilizzato il software archivistico xDams. All'inventario vero e proprio è stata allegata la lista dei documenti secondo l'ordine esistente al momento del versamento insieme alla tavola di corrispondenza con l'ordinamento definitivo, entrambi necessari ad individuare quei documenti dell'archivio citati nei lavori pubblicati prima di questa inventariazione.


 

Modalità di acquisizione

Donato da Sabato Staiano e Agnese Esposito il 30 giugno 2011.

Criteri di ordinamento

L'archivio è ordinato in sette serie:

  1. Carte Personali
  2. Attività Parlamentare
  3. Attività di Partito
  4. Sardegna
  5. Viaggio in Cina
  6. Quaderni
  7. Commemorazione

Condizioni d'accesso

L'archivio è liberamente consultabile nel rispetto della normativa archivistica vigente e del regolamento interno della Fondazione Gramsci

condizioni di riproduzione

Riproduzione soggetta ad autorizzazione della Fondazione Gramsci

strumenti di ricerca

Inventario informatizzato online a cura di Sebastian Mattei.
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