Archivi di persone

Ruggero Gallico e Eliane Hassid Gallico

26 giugno 1923 - 06 novembre 2012

Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Ruggero Gallico nacque a Tunisi il 24 agosto 1914 in una famiglia di origini borghesi emigrata in Tunisia dalla Toscana: il padre, Renato Raffaele, esercitava la professione di avvocato e la madre, Caterina Sinigaglia, detta Ketty, lavorava come farmacista nella farmacia di famiglia. Crebbe in un contesto familiare democratico e antifascista dove ricevette un'educazione diretta alla conoscenza della cultura del paese d'origine, pur creandosi salde radici e conoscenze nella comunità italiana di Tunisi. Nacque secondo di quattro fratelli, Loris, Nadia e Diana, le cui vite furono, come la sua, caratterizzate da un forte impegno politico. Frequentò le Regie scuole italiane all'estero, sotto l'egida del Ministero degli affari esteri, conseguendo il diploma di maturità di scuola elementare al Convitto nazionale di Tunisi nel 1923 e frequentando successivamente il Regio Istituto tecnico inferiore di Tunisi e il Regio Liceo scientifico di Tunisi fino al 1930, anno nel quale conseguì il diploma di maturità scientifica con menzione d'onore per gli ottimi risultati conseguiti. Nell'ottobre del 1930 si trasferì a Roma e si immatricolò presso la Regia Università alla facoltà di chimica e farmacia. Si laureò nel 1936 e ottenne nel febbraio del 1937 l'abilitazione all' esercizio della professione di farmacista. Tornò successivamente a Tunisi dove si era creato salde radici e conoscenze nella comunità italiana, e dove parallelamente al lavoro nella farmacia di famiglia, diede inizio ad un impegno politico attivo il cui spartiacque fu segnato, per sé e per gli altri militanti antifascisti di Tunisi, dall'assassinio da parte dei cadetti della nave scuola "Vespucci", del militante comunista Giuseppe Miceli il 20 settembre 1937 (cfr. per l'omicidio di Giuseppe Miceli, "Rinascita", n. 16, 16 aprile 1966, pg. 29 e "Il Corriere di Tunisi" Corriere euromediterraneo, n. 107, 15 maggio 2012, pg. 15). Già iscritto al Partito comunista tunisino (Pct) dal dicembre 1936 si vide assegnato il ruolo di responsabile del lavoro degli italiani di Tunisia. Fu parte attiva all'interno di un gruppo di intellettuali laici e democratici di varia provenienza e nazionalità (italiani, francesi e arabi), insieme al fratello maggiore Loris e ad altri importanti esponenti della comunità italiana, tra cui Maurizio Valenzi. Il suo impegno si concretizzò nel lavoro presso la redazione del settimanale «l'italiano di Tunisi», organo della sezione di Tunisi della Lega italiana dei diritti dell'uomo (Lidu), e presso «Il Giornale», foglio fondato e diretto da Giorgio Amendola (inviato dal partito a Tunisi nel 1938 insieme a Velio Spano). Partecipò alle attività clandestine del Pct utilizzando come base e cinghia di trasmissione tra la Direzione e i gruppi di militanti la farmacia di famiglia e la casa dove viveva. Nell'aprile del 1940 venne arrestato e incarcerato per più di un anno, che trascorse nelle prigioni di Tunisi, Costantina e Algeri. Nell'agosto del 1941 venne rilasciato per insufficienza di prove per poi essere nuovamente arrestato nel novembre. Nei tre mesi di libertà ebbe modo di conoscere Eliane Hassid, sua futura moglie. Successivamente venne recluso in un campo di concentramento a El Kef e condannato a venti anni di lavori forzati, che iniziò a scontare a Tunisi e, con una condanna all'ergastolo, a Lambése in Algeria. Nel 1943 venne liberato dalle forze armate Alleate e dall'aprile dello stesso anno collaborò insieme ad altri compagni alle attività del Psycological Warfare Branch, conducendo una trasmissione radio dal nome "Gli italiani parlano agli italiani", che aveva come obiettivo di contribuire alla creazione di una controinformazione alla propaganda nazi fascista, strumentale alla creazione di un clima favorevole alla liberazione tra la popolazione italiana. Il 16 settembre 1943 sposò Eliane Hassid, e nel febbraio 1944 raggiunse l'Italia con un aereo militare alleato, stabilendosi a Napoli. Lavorò tra il 1944 e il 1948 a fasi alterne tra Napoli e Roma come redattore capo presso le redazioni dei giornali «l'Unità», «La Voce» e «il Lavoro». Da luglio 1947 gli fu affidato dal Pci il ruolo di ispettore regionale del partito in Lucania e Campania e dalla primavera del 1948 venne chiamato a ricoprire quello di segretario provinciale del Pci di Avellino. Fu eletto consigliere comunale di Avellino nel 1956. Rimase in carica come segretario federale fino all' aprile del 1957, quando venne rimosso dal suo ruolo per uno scontro politico avuto con alcuni dirigenti del Pci a causa di critiche da lui mosse alla limitata democrazia interna del partito. Tra i temi sollevati vi furono la richiesta di introdurre il voto segreto e le liste aperte nelle elezioni degli organismi dirigenti, una critica alla figura del funzionario di partito visto come una professione nonché "il caso Onofri", nel luglio del 1956 (cfr. archivio Gallico - Hassid, Ruggero Gallico, Corrispondenza con il Partito comunista italiano; idem, Corrispondenza con Federico Biondi, minuta di lettera del 22 dicembre 1965; La via polacca, capitolo xviii, vol. I di Federico Biondi, Andata e ritorno. Viaggio nel Pci di un militante di provincia, Elio Sellino editore, 2000). Venne successivamente trasferito a Roma nell' aprile del 1957 presso la Direzione del Pci e impiegato pochi mesi dopo nella redazione de «Il Comune democratico», organo della Lega nazionale dei comuni democratici, di cui divenne dall' aprile del 1958 direttore responsabile. Venne sostituito in questo ruolo nel gennaio 1964 (cfr. lettera della Lega nazionali dei comuni democratici a Gallico del 30 gennaio 1964 in archivio Gallico - Hassid, Ruggero Gallico, Corrispondenza col Partito comunista italiano) e allo stesso tempo smise di far parte dell'organico della Lega. Continuò comunque fino al 1968 a lavorare per la Lega nazionale dei comuni democratici come rappresentante nelle iniziative di gemellaggio internazionale. Nell' agosto del 1968 in occasione dei fatti della "Primavera di Praga", difese la linea di Alexander Dubcek e dei riformisti cecoslovacchi. Nonostante la posizione marginale in cui venne costretto e che segnò profondamente la sua vita sia da un punto di vista personale che materiale, Gallico rimase sempre all'interno del Partito comunista italiano. Le sue gravi condizioni fisiche e il lutto subito nell'agosto del 1970 con la perdita del secondogenito Sergio non gli permisero di continuare oltre l'attività politica e lavorativa. Morì il 20 marzo 1994 a Roma.


 


 


Eliane Hassid Gallico nacque a Tunisi il 17 giugno 1923 da una famiglia di estrazione borghese, di cultura francese per parte di padre e italiana per parte di madre. Crebbe all'interno di un contesto educativo familiare laico e democratico e in adolescenza si avvicinò agli ideali comunisti attraverso la conoscenza di vari militanti della comunità italiana di Tunisi, partecipando alle attività di diffusione della stampa clandestina del Partito comunista tunisino. Conobbe Ruggero Gallico nel settembre del 1941, nel breve lasso di tempo tra la prima e la seconda incarcerazione di lui. Si ritrovarono a Tunisi dopo alcuni mesi dalla liberazione di Ruggero e si sposarono civilmente il 16 settembre 1943. Nel marzo 1945, insieme al figlio Lorenzo, raggiunse Ruggero a Roma lavorando dal novembre 1945 al settembre 1946 presso il Servizio delle sepolture del genio civile del Comando militare francese in Italia. Si trasferì a Napoli insieme al marito nel 1946 dove lavorò come segretaria del "Comitato salvezza bambini" e membro della Commissione femminile napoletana del Pci. Nel 1950 divenne segretaria dell'Unione donne italiane (Udi) di Avellino. Nell'aprile del 1957 tornò a Roma insieme al marito e dal 1958 lavorò nella redazione della rivista «Rinascita» fino a tutti gli anni '80. Morì il 27 ottobre 2018 a Roma.

Storia archivistica

Le carte di Ruggero Gallico ed Eliane Hassid Gallico sono state versate alla Fondazione Gramsci dal figlio Lorenzo Gallico nel 2019 in due distinti momenti.
Con il primo versamento sono state acquisite parte delle lettere, la documentazione personale, la maggior parte degli scritti propri e di altri e la stampa e con il secondo gran parte delle fotografie, le lettere del periodo carcerario, del periodo in cui Ruggero frequenta la scuola quadri "A. Zdhanov" e gli scritti raccolti da Eliane.
Le carte sono state versate per la maggior parte prive di ordinamento e non condizionate. Solo in alcuni casi la documentazione ha mantenuto la fascicolazione originale, come nei casi dei documenti riguardanti il riconoscimento dei contributi pensionistici o la qualifica di profugo e in parte delle corrispondenze.
In una prima fase si è proceduto all'operazione di mappatura, descrivendo i documenti singolarmente ed individuando così le carte prodotte da Eliane e quelle prodotte da Ruggero.
In fase di ordinamento si è deciso di separare la documentazione sulla base del soggetto produttore costituendo due sub fondi entrambi gerarchicamente dipendenti dal fondo Ruggero Gallico ed Eliane Hassid Gallico.
Si è ritenuto opportuno non creare due fondi separati considerando l'intreccio biografico esistente tra le vite di Ruggero ed Eliane (testimoniato anche dai reciproci riferimenti esistenti nei due nuclei archivistici) nonché la medesima provenienza delle carte.

Modalità di acquisizione

Donazione del figlio Lorenzo Gallico nel 2019.

Criteri di ordinamento

L'archivio è diviso in due subfondi a loro volta ordinati in serie:

Ruggero Gallico:

  1. Documentazione personale
  2. Corrispondenza
  3. Scritti e interviste
  4. Scritti di altri e stampa
  5. Fotografie
Eliane Hassid Gallico:
  1. Documentazione personale
  2. Corrispondenza
  3. Scritti di altri e stampa
  4. Fotografie

Condizioni d'accesso

L'archivio è liberamente consultabile nel rispetto della normativa archivistica vigente e del regolamento interno della Fondazione Gramsci.

condizioni di riproduzione

Riproduzione soggetta ad autorizzazione della Fondazione Gramsci.

strumenti di ricerca

Inventario informatizzato online a cura di Riccardo Landi.

Riferimenti bibliografici

Federico Biondi, Andata e ritorno. Viaggio nel PCI di un militante di provincia, Pratola Serra, E. Sellino, 2000

Unità di descrizione collegate

Archivio del Partito comunista italiano, archivio Nadia Gallico e Velio Spano, posseduti dalla Fondazione Gramsci.

Note

Scheda a cura di Riccardo Landi.