Archivi di persone

Tullio Vecchietti

20 settembre 1972 - 1989

Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Tullio Vecchietti nasce a Roma il 29 luglio 1914. Laureatosi in Scienze politiche, conduce studi sull'età moderna ottenendo una borsa di studio all'Università di Parigi-Sorbona. È autore di saggi su Vincenzo Gioberti, Vincenzo Cuoco, Francesco Mario Pagano e Vincenzo Russo pubblicati dall'Istituto per gli studi di politica internazionale, dalla «Rivista storica italiana», da «Nuova antologia» e da «Reveu des deux mondes». Nel dopoguerra insegna storia e filosofia nel Liceo classico di Civitavecchia, ruolo da cui decade nell'ottobre del 1951. Dal 1936 si impegna nella lotta antifascista, prima tra i gruppi di giovani intellettuale romani e poi in Francia nelle file dell'emigrazione politica di Giustizia e libertà e del Partito socialista italiano, prendendo parte alla ricostruzione clandestina di quest'ultimo nel 1942. Come membro del Comitato esecutivo della federazione romana del Psi svolge funzioni di collegamento tra gli organi di partito e le organizzazioni militari partigiane. È nominato direttore dell'«Avanti» clandestino e dal 1945 al 1946 di direttore capo di «Socialismo» insieme a Giuseppe Saragat. Dopo la liberazione della Capitale ricopre il ruolo di assessore nell'amministrazione provvisoria del Comune di Roma su indicazione del Comitato di liberazione nazionale. Dal 1944 al 1947 è membro del Consiglio nazionale del Psi e dal 1947 al 1964 membro della Direzione del partito. Ricopre vari incarichi tra cui: vicesegretario della Federazione romana, responsabile dell'Istituto di studi socialisti, responsabile della sezione stampa, propaganda e esteri e membro della Segreteria. Dal 1949 al 1951 è condirettore del settimanale «Mondo operaio», dal 1950 al 1952 condirettore dell'«Avanti» con Nenni, dal 1952 al 1956 direttore politico dell'edizione di Roma e Milano e dal 1958 al 1964 direttore del settimanale «Mondo nuovo». Alle elezioni politiche del 7 giugno 1953 viene eletto deputato con il Psi nella circoscrizione di Roma e segretario della II Commissione della Camera per i rapporti con l'estero. Fa parte della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 2814 per la ratifica dei trattati sul Mercato comune europeo e sull'Euratom. Viene riconfermato deputato alle elezioni del 1958 sempre con il Psi mantenendo anche il ruolo di segretario della III Commissione affari esteri e emigrazione. Alle elezione del 28 aprile 1963 viene nuovamente eletto nelle file del Psi fuoriuscendone però il 21 gennaio 1964 e formando insieme a Dario Valori, Vittorio Foa, Lucio Libertini, Lelio Basso e altri esponenti del Partito socialista italiano il gruppo parlamentare del Partito socialista di unità proletaria (Psiup). La scissione e la fondazione del nuovo partito era stata già annunciata all'assemblea della corrente di sinistra interna al Psi tenutasi l'11 e il 12 gennaio 1964 al Palazzo dei Congressi dell'Eur a Roma, in aperta critica con la linea di alleanza che il partito portava avanti nei confronti della Democrazia cristiana per la formazione di un governo di centrosinistra. Vecchietti viene eletto segretario del Psiup mantenendo la carica fino al 1971 per essere sostituito da Dario Valori ed assumere la carica di presidente del partito. Il Psiup partecipa alla prima contesa elettorale nazionale in occasione delle politiche del 19 maggio 1968: presentandosi autonomamente alla Camera dei deputati e in liste unitarie con il Pci al Senato, raggiunge il 4,5% dei consensi, eleggendo 23 deputati, tra cui Vecchietti, e 13 senatori. Lo stesso successo elettorale non ha luogo alle elezioni politiche del 7-8 maggio 1972: il Psiup ottiene infatti meno della metà dei voti del 1968, non superando la soglia di sbarramento per eleggere autonomamente dei deputati. Il fallimento elettorale apre una profonda crisi nel partito portando alla convocazione il 13 luglio 1972 del IV Congresso. La maggioranza degli esponenti, guidata da Vecchietti, Valori e Libertini, si fa portatrice di una mozione di scioglimento del partito e di confluenza nel Pci ottenendo la maggioranza dei voti dei delegati. Una minoranza moderata del partito farà invece ritorno nel Psi ed una di sinistra darà vita al Nuovo Psiup (futuro Pdup). Vecchietti entra nel Partito comunista italiano, iscrivendosi a Roma nella sezione di Ponte Milvio il 27 luglio 1972. Viene cooptato come membro del Comitato centrale, della Direzione e dell'Ufficio politico nel corso della riunione congiunta del Cc e della Commissione centrale di controllo del 20 luglio 1972 insieme ad altri ex esponenti del Psiup. Dall'ottobre del 1972 entra a far parte della sezione esteri del Pci e della presidenza e del comitato ristretto consultivo del Consiglio mondiale della pace, partecipando e contribuendo ad organizzare numerosi incontri internazionali tra cui il Congresso mondiale delle forze di pace di Mosca (25-28 ottobre 1973), la quattro giorni di sessione del Consiglio mondiale della pace a Sofia (16-19 febbraio 1974) e il Seminario internazionale su cooperazione economica, indipendenza, sviluppo e pace a Lisbona (19-21 febbraio 1975). Nel dicembre del 1972 guida una delegazione del Partito comunista italiano a Beirut per la Conferenza delle forze progressiste arabe a sostegno del movimento palestinese incontrando personalità politiche di rilievo del Libano, della Siria e della Palestina, tra cui Jasser Arafat. L'impegno e il coinvolgimento politico nei confronti del Medio Oriente si manifesta anche attraverso la partecipazione al Comitato internazionale per la pace in Medio Oriente, organizzatore di iniziative di solidarietà tra le quali spicca la Conferenza internazionale per la pace e la giustizia in Medio Oriente tenutasi a Bologna tra l'11 e il 13 maggio 1973. Dall'aprile del 1973 Vecchietti entra a far parte della Commissione politica internazionale, organismo che dal 1970 affianca la sezione esteri con l'obiettivo di seguire le problematiche internazionali che investivano il Paese ed elaborare strumenti di intervento utili per la politica estera. Ricopre la carica di presidente della I Commissione del Cc dall'aprile 1975 al XV Congresso (marzo-aprile 1979) che lo conferma membro della Commissione. In diverse occasioni guida le delegazioni del Pci all'estero: nell'ottobre del 1974 in Grecia e a Cipro, nell'aprile del 1976 in Angola, nell'ottobre del 1975 in Somalia e nel dicembre dello stesso anno in India. Fa parte del direttivo del Cespi (Centro studi di politica internazionale) dal 1978 ed è membro del consiglio direttivo dell'Ipalmo (Istituto per le relazioni tra Italia e i Paesi dell'Africa, America latina e Medio Oriente) tra il 1972 e il 1979. Alle elezioni politiche del 1976 viene rieletto deputato nella circoscrizione di Roma riprendendo anche il ruolo di componente della III Commissione esteri, che manterrà anche nei successivi mandati da senatore fino al 1992. Viene eletto infatti senatore di Carpi (Modena) alle elezioni del giugno 1979 e viene nominato membro dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e dell'Assemblea dell'Unione europea occidentale, ruolo che manterrà anche nella legislatura successiva dopo le elezioni del giugno 1983. Fa parte del gruppo interparlamentare Italia-India, di cui è presidente dal 1986, e che lo vede tra gli organizzatori di un incontro in India tra delegazioni parlamentari dei due paesi. Nel giugno 1987 viene eletto senatore nel Lazio, terminando la sua attività istituzionale nel 1992 con la fine della legislatura. Muore a Roma il 15 febbraio 1999.

Storia archivistica

Le carte  di lavoro di Tullio Vecchietti sono state versate alla Fondazione Gramsci nel 1996 insieme all'archivio della Segreteria del Pci e agli altri complessi archivistici provenienti dai dirigenti. La documentazione era raccolta in otto faldoni numerati dal 3820 al 3827. I documenti si presentavano in parte fascicolati e in parte sciolti. I fascicoli presentano in alcuni casi titoli assegnati da Giuliana Fregosi (segretaria di Vecchietti), in altri titoli assegnati dall'ufficio archivio del Pci, mentre una terza tipologia era di fascicoli miscellanei privi di titolo. I titoli dei fascicoli sono tematici  (es. "Conferenza di Bologna", "Consiglio mondiale della pace 1976-1977", "Psiup - Zone bianche") o indicano l'anno di riferimento dei documenti (es. "Vecchietti Atti 1972-1973", "Partito - atti- 1978-1979", "Evidenza 1983"). Tutta la documentazione, eccezion fatta per poche carte di natura privata (telegrammi di condoglianze, biglietti di auguri,  documentazione burocratica o amministrativa) è relativa all'attività di partito. Dopo un'attenta disamina delle carte, durante la quale  è emerso che i fascicoli tematici contenevano documenti omogenei mentre i fascicoli "annuali" raccoglievano documenti diversi tra di loro e spesso relativi ad anni diversi, si è deciso di ordinare la documentazione cercando di rispettare il più possibile l'ordinamento di partenza,  mantenendo cioè sia i fascicoli creati da Giuliana Fregosi che quelli creati dall'ufficio archivio. La documentazione all'interno dei fascicoli è stata ordinata cronologicamente e i fascicoli annuali sono stati resi omogenei.  I documenti sciolti e i documenti raccolti nei fascicoli annuali  ma "fuori posto" sono stati inseriti nei fascicoli annuali originali oppure ordinati in nuovi fascicoli, creati ad hoc secondo la tipologia di quelli originali, vale a dire annuali o  tematici. I documenti sono stati descritti nella maggior parte dei casi singolarmente ed in modo analitico;  una descrizione sintetica è stata prodotta  solo nei casi di fascicoli contenenti documentazione uniforme dal punto di vista tipologico e di contenuto (es. telegrammi di condoglianze o biglietti di auguri). Tutta la documentazione è stata divisa in due serie: Fascicoli tematici e Fascicoli annuali.


 

Modalità di acquisizione

L'archivio è stato donato alla Fondazione Gramsci dal Partito democratico della sinistra nel 1994, insieme all'archivio del Pci.

Criteri di ordinamento

L'archivio è ordinato in due serie:

  1. Fascicoli tematici
  2. Fascicoli annuali

Condizioni d'accesso

L'archivio è liberamente consultabile nel rispetto della normativa archivistica vigente e del regolamento interno della Fondazione Gramsci.

condizioni di riproduzione

Riproduzione soggetta ad autorizzazione della Fondazione Gramsci.

strumenti di ricerca

Inventario informatizzato online a cura di Riccardo Landi con la supervisione di Giovanna Bosman.

Unità di descrizione collegate

Archivio del Partito comunista italiano e archivio Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, conservati nell'archivio della Fondazione Gramsci.

Note

Scheda a cura di Riccardo Landi.