Archivi di persone

Antonino Bongiorno

1914 - 1973 - con un documento del febbraio 1983

Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Antonino Bongiorno nasce a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, il 2 gennaio del 1907.
Settimo di nove fratelli, studia fino al quarto anno delle scuole elementari, quando lascia gli studi per contribuire all'economia familiare attraverso il proprio lavoro. Impiegato come barbiere, frequenta fin da giovanissimo gli ambienti del socialismo palmese, sviluppatosi già all'indomani del terremoto del 1908, che ha distrutto il paese e costretto le famiglie a smobilitare in abitazioni di fortuna: la madre stessa viene arrestata più volte per aver preso parte alle manifestazioni di protesta contro la carestia e la povertà estrema che affliggono il territorio.
Aderisce al movimento giovanile socialista a soli quindici anni e nell'ottobre 1922 confluisce insieme a tutti gli iscritti del suo circolo nella Federazione giovanile comunista. Segretario del circolo giovanile di Palmi dal 1923, dal 1925 passa all'attività di partito, partecipando alle lotte contro lo squadrismo fascista.
Arrestato in seguito agli scontri avvenuti a Palmi il 30 agosto 1925 (con lui, anche il fratello Giuseppe e altri trentuno antifascisti palmesi), culminati con l'uccisione di Rocco Gerocarni e il ferimento di Rosario Privitera (entrambi militanti nelle locali organizzazioni fasciste), è processato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato e condannato a otto anni e dieci mesi di reclusione, da scontare nel carcere di Sassari, e a tre anni di vigilanza. Rimesso in libertà nel 1932, riprende l'attività clandestina in Calabria. Nel 1935 cade nuovamente in arresto per aver tentato di ricostituire l'organizzazione comunista locale. Condannato a dodici anni di carcere, ne sconta cinque, prima di essere tradotto al confino di polizia, prima a Cantalupo del Sannio, nei pressi di Campobasso, poi, dal gennaio 1942 a Tuscania, dove resterà fino al 1943 quando viene disposta la sua liberazione.
Rientrato in Calabria per un breve periodo, nell'ottobre 1944 si trasferisce a Roma. È corrispondente de «L'Unità» dalla Sezione del Pci di Torpignattara, dove svolge attività di agitazione e propaganda. Dal giugno 1945 è responsabile dell'Ufficio quadri della Federazione romana del Pci. Nel 1947 assume la responsabilità dell'Ufficio provincia. In seguito al III Congresso provinciale, tenuto dal 28 al 30 dicembre 1947 nell'aula magna dell'Università di Roma, entra a far parte del Comitato federale e del Comitato esecutivo della Federazione. Successivamente ricoprirà gli incarichi di viceresponsabile del Comitato cittadino e dell'organizzazione.
Negli anni Cinquanta fornisce un contributo significativo alle lotte del movimento per l'occupazione delle terre dapprima in qualità di segretario provinciale Federterra romana, incarico che ricopre dal 1949 al 1950, quindi, dalla fine del 1950, come responsabile della Commissione agraria del Pci romano. Tra il 1954 e il 1955, inoltre, dirige la Federazione provinciale delle cooperative.
Consigliere provinciale a Roma dal 1952, dopo la sua rielezione ricopre l'incarico di assessore al lavoro e all'agricoltura nella giunta presieduta dal socialista Giuseppe Bruno, in carica dal 1956 al 1960, patrocinando la costruzione di opere pubbliche in tutto il territorio provinciale (in particolare, nuove strade, asili nido e scuole), occupandosi principalmente di lavori pubblici, nonché di politiche per le piccole e medie aziende contadine e della formazione professionale nei settori dell'enologia, della viticoltura e della frutticoltura.
Assessore comunale a Guidonia dal 1960 al 1970, all'XI Congresso provinciale della Federazione romana (Roma, 17-20 febbraio 1972) assume la vicepresidenza della Commissione federale di controllo.
Muore a Roma il 29 agosto 1973, all'età di sessantasei anni.

Modalità di acquisizione

L'archivio di Antonino Bongiorno è stato acquisito dalla Fondazione Gramsci nel corso del 2022, in seguito a donazione da parte degli eredi.

Ambiti e contenuto

L'archivio si compone di una parte documentale e di una raccolta fotografica (si veda la scheda nella sezione relativa agli Archivi di immagine): gli originali di quest'ultima sono stati restituiti alla famiglia una volta portato a termine il lavoro di schedatura analitica e di digitalizzazione delle immagini.

Criteri di ordinamento

A compimento della fase preliminare di mappatura delle carte, sono stati individuati due nuclei tematici principali: uno riguardante i processi sostenuti da Bongiorno davanti al Tribunale speciale per la difesa dello Stato negli anni Venti e Trenta del Novecento, un altro riguardante il suo impegno nel partito e nell'amministrazione provinciale di Roma nel dopoguerra. Del primo gruppo fanno parte anche alcuni documenti in copia provenienti dal Casellario politico centrale, i cui originali sono conservati presso l'Archivio centrale dello Stato. La documentazione si presentava in buono stato, fatta eccezione per un fascicolo di atti processuali pervenuto in pessime condizioni di conservazione. In linea di massima, è stata mantenuta l'articolazione originaria delle unità archivistiche. Alcune aggregazioni miscellanee sono state opportunamente riorganizzate secondo criteri cronologici o di pertinenza. La numerazione delle unità archivistiche è progressiva nell'intero fondo. Per ogni fascicolo sono stati rilevati il titolo (originale o attribuito), gli estremi cronologici, la consistenza, la descrizione estrinseca e il contenuto. Sono stati indicizzati i nomi propri di persona e luoghi, nonché le denominazioni di enti, organismi, periodici e istituzioni. Terminata la fase di schedatura analitica, i fascicoli sono stati ordinati in quattro serie che riflettono gli ambiti principali della biografia politica di Bongiorno: l'antifascismo negli anni del regime, l'impegno nel Pci, le lotte contadine, l'attività di consigliere provinciale. L'ordinamento delle serie, così come quello dei fascicoli al loro interno, è cronologico. L'inventario è stato ultimato nel gennaio 2023.

Riferimenti bibliografici

- Francesco AGOSTINO (et al.), Per una storia della Federbraccianti di Roma: trent'anni di lotte in agricoltura (1948-1978), Roma, Mengarelli, 1978. - Pino BONGIORNO, Una vita da comunista: mio padre dalla lotta antifascista alla costruzione della democrazia. Biografia di Antonino Bongiorno, Roma, L'Albatros, 2008. - Ferdinando CORDOVA, Il processo Gerocarni, in «Historica», a. XVIII, n. 5-6, 1965, pp. 197-212. - Adriano DAL PONT (et al.), Aula IV: tutti i processi del tribunale speciale fascista, Roma, La Pietra, 1976.