Archivi di persone
Luisa Mangoni
1949 - 2015
Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica
Maria Luisa Mangoni di Santo Stefano nasce il 6 febbraio 1941 a Napoli. Tra il 1954 e il 1959 studia presso il Liceo Classico Statale "Umberto I" e nel 1959, si iscrive alla Facoltà di Lettere dell'Università degli studi di Napoli. Nel luglio del 1964 si laurea, sotto la guida di Salvatore Battaglia, con il massimo dei voti con una tesi sulla figura di Vasco Pratolini il Neorealismo. Nel 1964 pubblica il suo primo articolo dal titolo L'esemplare vicenda del Politecnico (1945-47) sulla rivista diretta da Battaglia «Filologia e letteratura», presumibilmente estratto dalla sua tesi di laurea. Nell'ottobre dello stesso anno vince una borsa di studio dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli, dove seguirà i corsi di Giovanni Pugliese Carratelli, Ernesto Sestan e Delio Cantimori. È tra le aule di Palazzo Filomarino che Luisa Mangoni incontra Innocenzo Cervelli, con il quale svilupperà un sodalizio affettivo e intellettuale che durerà tutta la vita e che sposerà il 6 settembre del 1969. A partire dalla seconda metà degli anni Settanta inizia la carriera accademica insegnando Storia del giornalismo all'Università degli Studi di Trieste. Nello stesso anno inizia a collaborare con le riviste «Rinascita» e «Studi storici» cui seguiranno collaborazioni con altre riviste quali «Italia contemporanea». Dal 1981 collabora con la sezione storica dell'Istituto Gramsci di Roma e dal 1982 entra nella direzione della rivista dell'Istituto, «Studi storici». Nel 1982, insieme a Innocenzo Cervelli, fa parte del comitato di redazione della rivista «Passato e Presente» e passa a insegnare Storia d'Italia del XX secolo all'Università Ca' Foscari di Venezia. Nel 1985 pubblica con Einaudi Una crisi fine secolo: la cultura italiana e la Francia fra Otto e Novecento, ricevendo il Premio Fiuggi per la ricerca Saggistica Storica. Nel 1989 pubblica, di nuovo con Einaudi, In partibus infidelium. Don Giuseppe De Luca: il mondo cattolico e la cultura italiana del Novecento. Alla fine degli anni Ottanta si trasferisce all' Università degli studi di Trento dove insegna Storia contemporanea. Tra la fine degli anni Ottanta e i primi degli anni Novanta Luisa Mangoni è tra i membri del comitato di progetto, diretto e coordinato da Francesco Barbagallo, della Storia dell'Italia Repubblicana. Alla fine degli anni Ottanta Luisa Mangoni aveva iniziato a lavorare operativamente al fine di realizzare il suo progetto di ricostruzione storica della Casa editrice Einaudi che porterà alla pubblicazione nel 1999, per Bollati Boringhieri, di Pensare i libri: la casa editrice Einaudi dagli anni trenta agli anni sessanta. Nel 2012 inizia a lavorare con l'editore Viella per la pubblicazione di quello che sarà la sua ultima pubblicazione, uscita nel 2013: Civiltà della crisi. Cultura e politica in Italia tra Otto e Novecento una raccolta di saggi già pubblicati in diverse sedi tra il 1981 e il 2011. A partire dal gennaio 2010 aveva iniziato le ricerche su un'altra grande protagonista della cultura italiana del secolo scorso, la casa editrice Laterza che però non riuscirà a portare a termine. Luisa Mangoni si spense a Roma il 3 gennaio del 2014 e fu sepolta a Napoli.
Storia archivistica
Nel 2018 la documentazione è stata prelevata dall'abitazione romana dei due coniugi dagli archivisti della Fondazione Gramsci ed è stata eseguita una prima suddivisione dei materiali appartenuti ai due soggetti produttori. Nel caso del fondo Luisa Mangoni si contavano 20 buste e 10 schedari con rivestimento in stoffa.
Le unità archivistiche si trovavano all'interno di comuni portadocumenti in plastica, in qualche caso erano presenti ulteriori inserti condizionati alla stessa maniera; nella maggior parte dei casi la documentazione era raccolta mediante graffette. Contestualmente al lavoro di schedatura si è provveduto a ricondizionare la documentazione mediante materiali adeguati. Le unità archivistiche, eterogenee per tipologia documentaria, apparivano essenzialmente definite in relazione a un certo argomento, autore o tema, di studio.
Per quanto riguarda il contenuto delle 20 buste, la documentazione al loro interno si presentava suddivisa in diverse partizioni che riportavano per lo più un titolo originale. Il titolo si trovava ad essere trascritto su una velina, su semplici pezzi di carta o sulla prima carta dell'incartamento. Quanto ai 10 schedari, le schede in cartoncino al loro interno si presentavano sciolte e suddivise mediante separatori recanti un titolo.
Nel fondo Innocenzo Cervelli è stato individuato un nucleo organico di corrispondenza di Luisa Mangoni che oltre a contenere il carteggio con Norberto Bobbio, raccoglie documenti imprescindibili per ricostruire il sistema di relazioni entro il quale si è andata dispiegando nel tempo l'attività di ricerca della studiosa. Il fascicolo, costituito da 122 documenti, attesta, inoltre, un altro carteggio di particolare rilievo, e cioè quello con Giuseppe Prezzolini nel periodo che va dal 1967 al 1974 quando Luisa Mangoni lavorava alla sua prima monografia L'interventismo della cultura: intellettuali e riviste del fascismo.
Nel mese di settembre del 2021 a seguito dell'acquisizione della biblioteca sono stati rivenuti nuovi materiali contenuti all'interno di due scatole. La prima scatola conteneva schede di lettura prevalentemente dattiloscritte relative ai diversi carteggi provenienti dagli archivi Einaudi. Nell'altra scatola sono stati rinvenuti: un faldone titolato da Luisa Mangoni "Corrispondenza varia Enzo Marisa"; due cartelle titolati rispettivamente "Marisa" e "Enzo" e contenenti materiali diversi, (entrambe le cartelle sono state certamente organizzate da Innocenzo Cervelli); due diari con poesie e prose di Luisa Mangoni composte negli anni 1954-1959, all'interno di uno dei quali era conservato un piccolo nucleo di corrispondenza risalente agli stessi anni.
Modalità di acquisizione
Il fondo Luisa Mangoni, congiuntamente al fondo Innocenzo Cervelli e alla comune biblioteca, sono stati donati per volere dei due studiosi alla Fondazione Gramsci con atto di donazione datato 13 giugno 2018, dopo la scomparsa di Innocenzo Cervelli.
Il fondo ha ricevuto la dichiarazione di interesse storico dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio l'8 febbraio 2023.
Criteri di ordinamento
Viste le sovrapposizioni che interessano alcune parti dei due fondi e tenuto conto della notevole presenza di documentazione in fotocopia proveniente da altri archivi, si è scelto di ordinare i materiali secondo una struttura che in primo luogo mettesse in evidenza l'attività scientifica della studiosa - evidenza che si riflette nel corpus principale dell'archivio -, che tutelasse l'organizzazione logica della documentazione data dai due studiosi alle loro carte - ciò anche in vista del futuro ordinamento del Fondo Cervelli - e che in ultima analisi semplificasse il recupero dei materiali, riunendo, quando possibile, la documentazione proveniente da altri archivi esclusa dalla consultazione.
strumenti di ricerca
L' inventario informatizzato è a cura di Rosalia Virga.